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Apulia digital maker, la Hogwarts degli apprendisti maghi dell’Hi tech

Dal sole 24ore del 26.08.2021

Articolo di Claudio Tucci

Internet of the things, grafica e animazione 3D, realtà aumentata, realtà virtuale. E ancora: machine learning, sviluppo app, dronistica, coding. Sono la “cifra” dell’Its Apulia digital maker, sedi principali a Bari, Foggia, Lecce, che dal 2015 sforna “super esperti” di software e app (in pratica, “sviluppatori 4.0”).

«Formati per vincere nel mondo del lavoro», è il motto che campeggia, in bell’evidenza, sulla homepage del sito internet dell’Its Apulia Digital Maker, che, dal 2017, è anche centro di trasferimento tecnologico in ambito Industria 4.0 riconosciuto dal ministero dello Sviluppo economico. «Siamo nati, su input di una quindicina di aziende del territorio, per rispondere a una crescente di richiesta di nuove figure professionali con skills nel settore high-tech – ci racconta il presidente della Fondazione, Euclide Della Vista -. La nostra offerta formativa si è, di anno in anno, ampliata: a ottobre, anche grazie alla regione Puglia, avremo attivi nove percorsi incentrati sull’utilizzo e sviluppo di soluzioni e sistemi di innovazione tecnologica e digitale. Parliamo, in particolare, di sviluppo software in ambito Java e Dot Net».

Del resto, nell’attuale mercato del lavoro, gli sviluppatori 4.0 sono figure richiestissime un po’ in tutti i comparti produttivi. «Sono infatti professionisti del settore Ict – ha aggiunto Della Vista – che si occupano della creazione di programmi informatici, applicazioni, piattaforme, siti web. Dal sistema gestionale allo sviluppo di software di automazione industriale, da programmi per la visualizzazione/analisi di big data alla progettazione di software per e-commerce, da applicazioni per dispositivi mobili ad antivirus, ma anche videogiochi, solo per fare degli esempi concreti».

I numeri dell’Its Apulia digital maker parlano da soli: il tasso di occupazione a un anno dal titolo sfiora il 100%. Oltre l’80% della docenza proviene dal mondo del lavoro, e su 1.800 ore di percorso, 720 sono svolte “on the job”, le restanti 1.080 ore, concentrate nei primi 12 mesi del corso, mixando lezioni in aula e frequenza in laboratori all’avanguardia. Ci sono anche tre curvature nei percorsi: ambito fintech (di interesse soprattutto di banche e finanza), cybersecurity (sicurezza), health (sanitario). I ragazzi frequentanti sono circa 300.

La sfida, vinta, dall’Its Apulia digital maker è aver realizzato un legame, strettissimo, con le imprese, non solo del territorio (nella sede di Bari è forte il link anche con InnovaPuglia, la società della regione che opera nel campo della programmazione strategica a sostegno dell’innovazione Ict). Collaborano con la Fondazione Its aziende, piccole e grandi (nell’ambito dello sviluppo software le maggiori aziende IT aderenti al distretto dell’Informatica come EXPRIVIA, LINKS, AURIGA, SIDEA, MTM, OPW mentre per i percorsi legati alle tecnologie della comunicazione la Fondazione Apulia Film Commission, RAINBOW, Passo Uno, Scirocco Film).

Le aziende sono sempre più convinte del valore di un link, molto stretto, con la formazione erogata dall’istituto tecnico superiore.

«L’inserimento in azienda di tre ragazzi diplomati Its nei percorsi di modellazione 3D – ha sottolineato Michele Botticelli, team leader 3D Artist di Mediafarm srl – ha contribuito alla realizzazione in tempi brevi di importanti progetti nell’ambito del Digital Cultural Heritage, in particolare la valorizzazione di Palazzo Vernazza di Lecce attraverso il racconto in realtà virtuale del Tempio di Iside ritrovato nelle viscere del fabbricato e l’utilizzo della realtà aumentata per raccontare la storicità del palazzo».

Sulla stessa lunghezza d’onda Francesco Antonio Mancusi, amministratore di Elettromeccanica CMC: «Abbiamo partecipato attivamente nelle ore di formazione del percorso Industry 4.0. I nostri responsabili nelle ore di formazione hanno individuato le figure più adatte al nostro Know-how, abbiamo ospitato i ragazzi durante il periodo di stage e ora alcuni lavorano all’interno delle nostre aziende».

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